venerdì 7 ottobre 2016

#12 TWO MONTHS ALREADY

Eh già, il tempo vola e sono già quasi 2 mesi che sono in America. 
Come sto? Bene, non mi lamento, anche se devo ammettere che in certi momenti non è tutto così facile, ma d'altronde lo sapevo prima di partire che non sarebbe stato tutto rose e fiori. Con la famiglia mi trovo bene, anche se ogni tanto, come è normale che sia, la convivenza non è facile. A scuola va bene, tutto diverso dall'Italia, tutto nuovo, tutto da scoprire. Sembra proprio di essere in un film, dalle cheerleader, alle partite di football, agli armadietti, ai gruppi sempre uguali e seduti sempre allo stesso tavolo per pranzo. Le classi non sono così complicate rispetto alla scuola italiana, ma comunque il primo periodo non era facilissimo capire tutto per via della lingua. Amici? Discorso complicato. Ho capito che qua le persone sono abbastanza "chiuse" nei loro gruppi, ed è stato veramente difficile per me (che tra l'altro non sono proprio la classica persona estroversa) inserirmi, ma adesso sembra tutto essersi (finalmente) sistemato.
Quindi, in generale, a parte per le varie difficoltà che è normale incontrare, posso dire che mi sto trovando veramente bene e che non me ne voglio andare da qua, o almeno non per ora. C'è chi dice che gli Stati Uniti sono il paese perfetto, c'è chi se ne è innamorato e c'è chi ha già deciso di restare qui il prossimo anno per frequentare il college... beh, quello che sto capendo io è che l'Italia non ha poi così tanto da invidiare agli USA, che i difetti stanno da entrambe le parti e questa esperienza mi sta aiutando ad apprezzare le piccole cose dell'Italia a cui non facevo caso.
Come ultima cosa per questo post, volevo parlarvi dell'Homecoming Week e in particolare dell'Homecoming Dance. Si tratta di una settimana in cui ogni giorno ci si veste a tema, che culmina con il ballo (sì, quello che si vede nei film) il sabato: per esempio nella nostra scuola i giorni erano "America Day", "Twin Day" (bisognava vestirsi uguale a qualcun'altro), "Class Color Day" (ogni annata aveva un colore diverso, per esempio noi senior avevamo il nero), "Jersey Day" e "Red/White Out" (i colori della scuola). Il giovedì sera c'era il Pep Rally un evento in cui in poche parole si fa casino per gasare la squadra di football, visto che il venerdì sera gioca l'Homecoming Game. E poi il sabato c'è il ballo. Normalmente (anche se ovviamente non è obbligatorio) ci si va in coppia, e per questo sono andato con una mia amica, Nora, e con un gruppo di amici. Prima siamo andati in un parco dove i genitori ci hanno fatto tantissime foto (una delle situazioni più imbarazzanti della mia vita visto che odio le foto), poi siamo andati in una città vicina per mangiare, e infine siamo andati al ballo. Ci tengo a specificare che io sono arrivato convinto si trattasse di una festa (musica con DJ eccetera insomma), e invece con mio dispiacere ho notato che il """DJ""" era un professore e che la musica era anni '80/balli di gruppo (...), ma vabbè, mi sono divertito tantissimo comunque. Dopo la festa siamo andati a casa di un mio amico per l'afterparty (non aspettatevi niente di che ahah). E' stata davvero una bella serata, anche se le feste italiane per ora sono tutta un'altra cosa!
Ok, penso di aver finito! Grazie per aver letto e se avete domande commentate qui sotto!
Giacomo

PS: vi aggrego qualche foto dell'Homecoming :)





















Twin Day con Thomas (maglia della WEP eheh)
Il mio gruppo per l'Homecomig


A cena
Nora 

domenica 21 agosto 2016

#11 FINALLY AMERICA!

Ed eccoci qua, in America già da 11 giorni. 11 giorni ricchi di nuove scoperte e di nuove conoscenze.
Avevo detto che avrei probabilmente postato prima di partire, ma (mi scuso) non sono riuscito perchè ero troppo preso a causa degli ultimi preparativi e dei saluti.
Vi riassumerò brevemente la mia esperienza negli USA fino ad ora.
Il viaggio è stato un disastro. Sì, un disastro, dato che per arrivare a destinazione ho impiegato una cosa come più di 40 ore! Sono partito la mattina da Milano in perfetto orario e sono arrivato dopo 9 lunghe (eterne) ore all'aeroporto di Newark, in cui teoricamente avrei dovuto aspettare la bellezza di 6 ore da solo il secondo volo che mi avrebbe portato a St. Louis, dove la mia famiglia mi sarebbe venuta a prendere. Ma indovinate un po'?! VOLO CANCELLATO! Così dopo aver trovato una gentile signora che mi ha aiutato sono andato al check-in dove mi hanno prenotato il volo successivo... il giorno dopo! Mi hanno quindi portato in una stanza all'interno dell'aeroporto in cui vengono raccolti i minorenni in viaggio da soli. Qui ho conosciuto altri ragazzi (un tedesco e un americano) a cui sono stati cancellati i voli, ho mangiato e poi ho """dormito""" (non so perchè ma c'era una specie di allarme che continuava a suonare) su una brandina che mi hanno dato. Il giorno dopo, alle 11 mi presento puntuale davanti al gate per l'imbarco tutto felice e convinto di poter finalmente partire. E inveceee VOLO RITARDATO! Non ci potevo credere. aspetto mezz'ora, e niente, passa un'ora e intanto l'orario di partenza sul tabellone continua a slittare. Finalmente dopo un'ora e mezza ci fanno imbarcare e l'aereo si comincia a muovere, ma.... ovviamente si ferma sulla pista di decollo e resta immobile per un'altra ora e mezza! Poi finalmente siamo partiti e 3 ore dopo sono arrivato a St. Louis, dove la hmom e l'exchange belga mi stavano aspettando.
Con la famiglia mi trovo davvero bene: andiamo d'accordo, scherziamo e sono molto gentili. Finora non posso dire di avere avuto problemi di homesick, anche perchè la hfamily mi ha fatto subito sentire a casa. Cosa importante: il cibo americano MI PIACE e qua mangio anche tanta verdura!
La scuola comincia domani (per la prima volta nella mia vita non vedo l'ora!) e in queste due settimane abbiamo fatto varie attività: siamo andati a vedere un rodeo (figata) e siamo andati in campeggio una notte.
Ok, questo è tutto, magari nel prossimo post parlerò un po' della scuola, sperando vada tutto bene domani! 
Grazie 
Giacomo

martedì 5 luglio 2016

#10 VISTO

Ciao a tuttiii! In questo nuovo post vi parlerò del lungo processo che ho dovuto affrontare per poter ottenere il "visto", un documento (o un timbro?) mooolto importante che permette di poter stare negli USA per 6 o 10 mesi (in base al programma scelto) come studente. Come ho già detto si tratta di un processo abbastanza lungo (ma comunque più corto del terribile wepbook), perchè bisogna compilare dei moduli online inserendo dati e dati e dati e... (vabbè avete capito) e inoltre bisogna pagare due tasse che sommate equivalgono a circa 300 euro. Dopo aver fatto tutto ciò (in circa una settimana di tempo) bisogna andare al consolato americano più vicino a dove abitate (Milano, Firenze, Roma e Napoli mi sembra) e compiere vari passaggi. Niente di complicato comunque, vi verrà spiegato tutto dalla WEP!
Io ho avuto l'appuntamento a Milano il 21 giugno alle 13.30. Sono arrivato un po' prima e quindi ho aspettato davanti all'ambasciata il mio caro amico Manuel (il buffalo wing di cui vi ho parlato nel post dell'orientation) e dopodichè siamo stati in fila per mezz'oretta (visto che eravamo più o meno in 70 della WEP), finchè non ci hanno fatti entrare nel consolato. Poi in realtà è stato tutto abbastanza rapido (abbiamo consegnato dei documenti, ci hanno preso l'impronta digitale e ci hanno fatto qualche domanda). Dopo essere usciti siamo andati con la metro in piazza del Duomo e lì ci siamo salutati. Ho raggiunto mia mamma e mia nonna, abbiamo fatto un giro per il centro della città e poi siamo tornati a casa.
E dopo colloquio di selezione, wepbook, vaccinazioni e orientation questo era l'ultimissimo passaggio prima di dirigersi a Milano e prendere quel volo che mi porterà dall'altra parte del mondo. Precisamente il 10 agosto. Tra 36 giorni, cioè poco più di un mese. In questi giorni sono iniziate le prime partenze per chi va in Australia e tra poco cominceranno quelle per gli Stati Uniti. Non ho ancora realizzato, ma forse è ora che inizi a farlo, perchè il tempo vola e manca davvero poco.
Probabilmente, se riuscirò, scriverò un altro post qualche giorno prima della partenza!

Grazie a chi ha letto fino in fondo

Giacomo

mercoledì 1 giugno 2016

#9 ORIENTATION

Ed eccomi tornato! Vi avevo promesso che avrei presto pubblicato un post sull'orientation, ma poi non ho trovato il tempo materiale per mettermi davanti al computer e perciò aggiorno solo ora il blog (finalmente ho finito l'ultimo, estenuante, periodo di prove). Perciò scusatemi se questo mese il blog è stato un po' smorto.
In questo post, come avrete capito, vorrei parlare dell'orientation, un'esperienza organizzata dalla WEP di (purtroppo solo) 3 giorni che quest'anno si è tenuta nel villaggio S. Francesco a Caorle, vicino a Venezia.
L'orientation è un momento di preparazione all'anno all'estero molto importante: vengono fatte delle sessioni in cui ci si divide in gruppi in base alla destinazione e al tipo di programma  (io ero nei cookies) e viene spiegato tutto ciò che c'è da sapere per vivere al meglio l'esperienza, dalle cose più banali a quelle meno ovvie. Oltre a ciò si tratta anche di un momento che ti colpisce così tanto, come un pugno allo stomaco, che ti fa rendere conto di ciò che stai per intraprendere, o almeno così è stato per me.
Il 6-7-8 maggio circa 1200 weppini (tra trimestre, semestre e annuale) si sono riuniti in un enorme villaggio sul mare. Tutte persone così diverse, ma accomunate da un unico, importante fattore comune, e cioè quello che l'anno prossimo intraprenderanno tutte un'avventura unica e speciale. E la cosa strepitosa è che ci si poteva salutare, abbracciare e si poteva chiacchierare con sconosciuti senza problemi. Ho conosciuto davvero tante persone, ci ho scambiato idee e ci ho riso, e in particolare due persone mi sono rimaste nel cuore tra tutte, quelle con cui sono stato praticamente tutto il tempo: i due migliori buffalo wings Roberta e Manuel (detto anche "il francese"). Con loro ho davvero condiviso momenti indimenticabili, figuracce e risate che mi hanno portato quasi al soffocamento (?).
Inoltre le camere erano casuali e perciò mi sono trovato con 5 perfetti sconosciuti che però erano davvero molto simpatici, nonostante non abbia passato molto tempo con loro visto che li vedevo solo la sera e la mattina. Il tempo è stato bellissimo e perciò abbiamo potuto fare il bagno sia nel mare che nella piscina """riscaldata""" (che era quasi più fredda del mare ma vabbè). La prima sera gli animatori del villaggio ci hanno fatto delle attività e dei giochi molto divertenti (ah giusto, mi hanno chiamato sul palco davanti a tutte le 1200 persone presenti dicendo che "assomiglio" a Ed Sheeran.......) e l'ultima sera si è svolto il "WEP's got talent", che è stato davvero bello e emozionante! Comunque vabbè se voi che state leggendo (sperando che qualcuno stia leggendo) siete dei futuri weppini mi fermo qua perché non voglio spoilerarvi tutto.
Oggi è l'1 giugno e mancano 70 giorni alla partenza. Non so perché ma questa mattina a scuola mi è salita l'ansia e mi sono accorto che 70 giorni sono pochissimi e che tra 2 mesi e 10 giorni, esattamente a quest'ora mi troverò dall'altra parte del mondo. E più ci penso, più mi preoccupo, quindi ora la smetto ok.
Vi lascio alcune foto qua sotto (nella prima potete farvi giusto l'idea di quanti fossimo)

FOTO DI GRUPPO (TUTTI)

FOTO DI GRUPPO (U.S.A.)

ROB & IO

FOTO CON ALCUNI VEGETERNANI (?)

FOTO CON L'ANIMATORE (con la presenza delle
mie due care compagne di classe, di banco e di viaggio
Arianna e Silvia (la bipolare))
 
 
E per ora è tutto, penso che il prossimo passo prima della partenza sarà quello del visto!
Come sempre grazie se avete letto fino a qua! E ai futuri weppini MI RACCOMANDO: partecipate all'orientation, vi assicuro che sarà una FIGATA!
 
Giacomo

martedì 3 maggio 2016

#8 -99 DAYS

Ciao a tutti, oggi ho deciso di scrivere un breve post giusto per dirvi un paio di cose: prima di tutto, ebbene sì, come potete vedere dalla foto mancano solo 99 giorni alla partenza! Manca pochissimo e tutto si fa sempre più reale. Sono super felice!
Seconda cosa: tra 3 giorni, precisamente venerdì 6 maggio, partirò per l'orientation a Caorle, dove incontrerò tutti i miei cari amici weppiniiii! Non vedo l'ora di vederli tutti e credo sarà un'esperienza unica e magnifica.
Sicuramente tra qualche giorno scriverò un post proprio sull'orientation, raccontando cosa abbiamo fatto, come è andata e magari mettendo anche qualche foto!
Scusate per il post un po'corto e fatto male ma in questo periodo sono un po' tirato con i tempi tra studio (maledetta scuola) e impegni vari e perciò sono sempre di fretta!
Grazie se leggerete questo e gli altri miei post, spero che il blog possa essere utile ai futuri exchange students!


PS: in fondo al blog ho creato una sorta di sondaggio, se avete voglia andate a rispondere alla domanda ;) grazie!

sabato 9 aprile 2016

#7 FEELINGS

Sabato 9 aprile 2016

Mi trovo a casa, sul divano, con il computer davanti. Dovrei studiare ma non riesco. Fuori è tutto grigio e da un momento all'altro potrebbe cominciare a piovere.
Questo tempo mi fa pensare, questo tempo mi fa riflettere.
Mancano 123 giorni alla partenza e, anche se sono tanti, sono pochi allo stesso tempo.
Ho la famiglia, andrò in Illinois, frequenterò una scuola americana, vivrò il mio sogno, mi troverò in una nuova situazione e sarò solo. Tra 27 giorni in questo preciso momento mi troverò all'orientation WEP e ieri è arrivata la mail con le informazioni sul ministay a New York.
Tutto sembra diventare così reale. Tutto è così reale.
Ogni tanto mi scopro a pensare a cosa succederà il prossimo anno, a come sarà, a come mi troverò e soprattutto a come diventerò.
Questa esperienza mi cambierà? Sarò in grado di affrontare tutto?
La risposta che mi do è semplice ma diretta: .
Non so perchè, non c'è un motivo, è solo una cosa che sento dentro, un istinto. Come si fa a non cambiare, a non maturare affrontando un'esperienza del genere?
Non sono bravo a scrivere e non amo parlare di ciò che sento dentro. Figuriamoci se è semplice scrivere quello che sto scrivendo. Ma oggi le mie dita sembrano muoversi da sole sulla tastiera, spinte da non so cosa.
Sono agitato, impaurito, felice, eccitato, pensieroso e in trepidazione al tempo stesso. Voglio partire ma voglio godermi questi mesi in Italia. Voglio partire ma so che sarà difficile stare per così tanto tempo senza la mia famiglia e i miei amici. Voglio partire ma ho paura di ciò che mi attende dall'altra parte del mondo.
Un vortice. Un vortice continuo e incessante di emozioni contrastanti. E' questo ciò che caratterizza me, e come me moltissimi altri exchange student.
E so che l'esperienza che ho deciso di vivere non è solo quella che affronterò al di là del pianeta. Esperienza è anche tutto ciò che si prova prima della partenza e dopo il ritorno. La mia esperienza è già iniziata, e voglio vivermela al meglio!

“Vado spesso alla stazione, diario.
Non m'interessa la gente che arriva, mi piace la gente che va.
Ci sono addii lunghissimi e altri corti come uno starnuto, ci sono treni che fanno poco rumore e altri che fischiano che è una canzone.
Ci sono innamorati che si raccomandano e si dicono una parola per ogni chilometro che li dividerà, altri si abbracciano tanto che sembrano lottare.
Ho imparato che i bagagli hanno un peso che influenza il passo.
Mi piace il treno quando prende velocità, immagino quello spostamento d'aria che sigilla le orecchie, immagino quelli che hanno valigie grandi come armadi, mi piace pensare che aprano il finestrino e buttino tutto al vento.”
Giulia Carcasi - Io sono di legno

sabato 19 marzo 2016

#6 HOST FAMILY

Venerdí 11 marzo, ore 18.30

Mi trovavo sdraiato sul divano e stavo per addormentarmi, quando ho sentito il cellulare vicino a me iniziare a vibrare. L'ho preso, ho guardato il numero, che non era salvato, e ho notato che aveva un prefisso strano. Qualcosa, una piccola speranza nella mia testa, aveva iniziato a brillare, ma subito era scomparsa e io ho risposto tranquillamente.
"Pronto, chi parla?"
"Ciao Giacomo, sono Paola della WEP! Disturbo?"
"Cosa? Oddio! No, non disturbi assolutamente!"
Già avevo capito, e ho iniziato a camminare in giro per la casa senza sosta. Mia mamma, in cucina, mi ha guardato e io ho iniziato a gesticolare felice.
"Ho delle bellissime notizie: abbiamo trovato una famiglia, si trova in Illinois!"
Mi ha poi spiegato che vivró con una signora di nome Joyce che vive da sola perché la figlia é già sposata fuori casa, e che ha deciso di ospitare me e un altro ragazzo belga di nome Thomas. Joyce sta già ospitando altri due exchange students in questo periodo, quindi non é la prima volta che fa questa esperienza.
Staró in una cittadina di 20000 abitanti chiamata Jacksonville e frequenteró appunto la Jacksonville high school, una scuola con circa 1000 studenti e molte attività proposte. Jacksonville si trova a circa 40 minuti di macchina da Springfield (capoluogo dell'Illinois) e a 3 ore e 30 minuti da Chicago!



La chiamata ha suscitato in me un insieme di sentimenti ed emozioni fortissime e contrastanti allo stesso tempo: da una parte ero felicissimo perché era da tempo che aspettavo questa notizia e non credevo di riceverla cosí presto, ma dall'altra qualcosa mi ha fatto riflettere. Quella che ho ricevuto non é esattamente la famiglia che mi aspettavo (quella composta da padre, madre e dei figli), bensí una famiglia un po' diversa... MA CHISSENE FREGA! Alla fine decidere di partire significa anche porsi in situazioni nuove, inusuali: é questo il bello dell'exchange year!
La sera stessa ho scritto una mail a Joyce in cui l'ho ringraziata e le ho posto alcune domande, e lei ha risposto poco dopo! Abbiamo iniziato a scrivere anche su facebook e lei sembra essere davvero gentile e disponibile! Oggi ho mandato una mail a Thomas (l'altro exchange student) per conoscerlo, ma non ha ancora risposto, quindi vi faró sapere quando (e se) risponderà!
Ah, ultima cosa: l'inizio della scuola dovrebbe essere intorno al 17 agosto e perció partiró intorno al 10 agosto!

-143

Sapere di avere qualcuno, un perfetto sconosciuto dall'altra parte del mondo, pronto ad accogliermi per un anno é una sensazione fantastica!

Giacomo